Psicomotricità educativa (baby 1)

Psicomotricità per bambini
Incontri settimanali di psicomotricità educativa dove è l’adulto a porsi in ascolto del singolo e del gruppo per rispondere nella maniera più adeguata ai bisogni di ogni bambino e alle sempre nuove esigenze che emergono dai momenti di gioco spontaneo. Obiettivo: facilitare le relazioni con: se stesso, l’altro (coetanei e adulto), lo spazio, il tempo.

I percorsi sono proposti da:

Lorenzo Ramasco: Laurea in Scienze Motorie e Master in Psicomotricità Integrata nei contesti educativi e di prevenzione (Scuola KYRON) 3926999927 Curriculum Vitae Lorenzo Ramasco.

Samantha Pusole: Psicomotricista relazionale (secondo gli standard F.I.Sc.O.P.) 3664565989


Articolo scritto per Artinmovimento Magazine http://www.artinmovimento.com/a-voi-la-psicomotricita/

Nata nella prima metà del secolo scorso in Francia, la psicomotricità educativa oggi si sta diffondendo ampiamente anche nel nostro paese. Utile nelle diverse fasi della vita, può essere praticata dal nido alla primaria, con i diversamente abili di tutte le fasce d’età, per concludere nelle case di riposo.
10557Ma sono ancora tante le persone che chiedono cosa sia la psicomotricità e su cosa si basi. La risposta non si esaurisce in poche parole, né in un’unica definizione. Dal termine psicomotricità possiamo dedurre che coinvolge mente e corpo nella relazione con sé e con l’altro. Ed è corretto. Ma le sedute di psicomotricità non possono essere tenute né da uno psicologo, né da un laureato in Scienze Motorie, bensì dalla figura dello psicomotricista, formato e sensibilizzato da scuole biennali o triennali, atte a preparare alla conduzione della terapia psicomotoria. Lo psicomotricista non dev’essere giudicante, ma preparato all’ascolto dell’altro e all’osservazione, pronto per essere “strumento per cogliere i bisogni e le storie” dell’individuo o del gruppo.
Poche le regole, quelle essenziali per non farsi male, per andare d’accordo. Insomma, come dice Giuseppe Nicolodi, un formatore qualificato:“per giocare bene”.
Le scuole sono diverse, ce ne sono più “Relazionali” e più “Funzionali” e quindi anche i modi di condurre una seduta sono diversi, ma sempre per arrivare allo stesso fine e cioè quello di permettere all’individuo di manifestare e riscoprire se stesso esprimendo la sua espressività e i suoi bisogni nel gioco.
Ad ogni incontro lo psicomotricista deve guardare con occhi nuovi. Lo “stesso” gruppo ad ogni incontro è un gruppo nuovo. Non c’è aspettativa, né schema dove l’individuo è rinchiuso, ma solo ascolto e risposta al fine di permettere all’altro di essere e di poter cambiare.
psicomotricita2Solitamente un ciclo di psicomotricità educativa si compone di una decina di incontri, possibilmente in una stanza adibita allo scopo e riconoscibile per la presenza di materassi, cubi di gommapiuma, oggetti per fare suoni, palle, corde, eccetera. Non si tratta però di ginnastica, né di giochi competitivi e tanto meno di terapia. Si tratta di aiutare a parlare di cosa si è fatto, del perché, di come ci si è sentiti. Tutto ciò al fine di sciogliere i blocchi e acquisire maggiore consapevolezza fisica, psicologica e relazionale.
Infine, la psicomotricità dovrebbe essere anche una materia scolastica, in quanto, tramite il gioco libero, struttura la personalità, i parametri psico–motori, le capacità di ascolto di sé, relazionali e i pre-requisiti per l’apprendimento.
Lorenzo Ramasco

Data

Feb 13 2024

Ora

16:30 - 17:30
Spazio Runa

Luogo

Spazio Runa
Strada regione casale, 14 Biella

Organizzatore

Samantha Pusole
Telefono
3664565989
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